Molti uomini che soffrono di eiaculazione precoce ricorrono alla masturbazione prima del rapporto sessuale, così da riuscire ad allungare la durata. Ma questo fa davvero bene oppure porta a un peggioramento della situazione nel tempo?
Il parere in genere degli esperti è che l’uomo ricorrendo alla masturbazione può avere il beneficio nel breve periodo, cioè quello di allungare il rapporto sessuale con la partner per una maggior soddisfazione reciproca. Nel lungo periodo però non allevia i problemi di eiaculazione precoce, in quanto vanno a ignorare le sensazioni sessuali che invece devono essere controllate per ottenere effettivamente un miglioramento nella patologia.
La masturbazione potrebbe essere utile se sfruttata non per ottenere l’orgasmo in fretta prima del rapporto, ma per imparare a comprendere meglio il proprio corpo e gestire l’atto eiaculatorio.
In questo modo l’uomo impara a riconoscere tutti quei segnali che precedono l’eccitazione, così da mantenerla a dei livelli tali che non conducono all’orgasmo prima che ciò non sia effettivamente desiderato tanto da lui quanto dalla partner.
Non dimentichiamoci tra le tante cose che dopo la masturbazione con raggiungimento dell’orgasmo il pene è desensibilizzato e questo ovviamente richiede un periodo di riposo.
Alcuni medici consigliano di praticare l’auto masturbazione oppure di allungare il periodo dei preliminari portando prima del rapporto vero e proprio all’orgasmo. C’è chi lo consiglia nel modo errato (raggiungere velocemente l’orgasmo così da passare poi alla pratica sessuale) e chi lo consiglia nel modo giusto, cioè per imparare a conoscere meglio il proprio corpo e ritardare l’eiaculazione. La masturbazione perciò se unita a delle terapie di supporto psicologiche (come delle tecniche per ridurre l’ansia, spesso causata dalla così detta “perdita di ruolo” o fragilità del maschio) può essere di aiuto, purché appunto utilizzata in modo appropriato!
