Tabù

Fragilità del maschio, cosa s’intende davvero?

Written by Claudia

La donna è da sempre considerata il sesso debole, la metà più fragile e da “difendere” della coppia. Raramente si parla di fragilità del maschio ma anche questa esiste, non è un mito o qualcosa d’inventato. Si può definire piuttosto un tabù, qualcosa di cui non parlare per “vergogna”. Si ritiene che deve essere nascosta agli altri, sotterrata nella parte più profonda di se.

Si parla di fragilità del maschio anche in psicologia. Gli esperti del settore però la chiamano più comunemente “perdita di ruolo”. Con l’emancipazione femminile le cose sono cambiate. La donna oggi ha gli stessi diritti dell’uomo, molto spesso all’interno della famiglia la vediamo ricoprire un ruolo di guida, specialmente a livello economico.

Dagli anni ’70 ad oggi la situazione si è drasticamente modificata, ma questo è andato a compromettere alcuni equilibri all’interno della coppia. La parità (giusta, sia chiaro) ha fatto perdere un po’ di potere all’uomo che sotto diversi aspetti ne è uscito debole.

L’emancipazione della donna ha portato nella coppia un cambiamento radicale, facendo emergere quel lato di debolezza e dipendenza che nell’uomo era si presente, ma accuratamente nascosto. L’uomo ne è uscito confuso, stressato. La fragilità viene nascosta in modo tale da mantenere nell’apparenza il suo ruolo di “capo famiglia”.

Un’apparenza che inevitabilmente porta all’ansia e lo stress perché mantenere a tutti i costi una facciata, una maschera, richiede fatica e lavoro. Ecco che ciò conduce a vari disordini sia a livello psicologico che fisico. Una delle cose che ne risente di più è la sfera sessuale.

A questo punto ci chiediamo, è davvero giusto nascondersi, non accettare questo cambiamento della società? La fragilità del maschio non lo sminuisce ma lo rende umano. Nasconderla porta a problemi spesso seri, soprattutto nel campo sessuale. Ecco infatti che parlando con il medico, l’uomo scopre che i suoi problemi di disfunzione erettile o eiaculazione precoce non derivano da malattie o problemi fisici, ma bensì dallo stress accumulato giorno dopo giorno nel tentativo di mantenere un’immagine che ormai non esiste più.

Disfunzione erettile ed eiaculazione precoce non sono gli unici disordini sessuali che interessano l’uomo. Può anche esserci ad esempio l’eiaculazione ritardata (perciò la difficoltà a raggiungere l’orgasmo), la perdita di libido oppure un eccesso di desiderio.

L’uomo deve lavorare su se stesso, identificarsi nella nuova figura che gli appartiene e comprendere che la perdita di ruolo è un bene, le cose sono cambiate e non in peggio, ma in meglio.

 

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