Eiaculazione Precoce

Eiaculazione precoce, cosa significa soffrirne?

Written by Claudia

L’eiaculazione precoce venne descritta nel 1943 per la prima volta da Berbard Shapiro. Da allora è considerata una condizione medica che si suddivide in primaria e secondaria. Dopo approfondiamo questo aspetto. Ma quand’è che si parla effettivamente di eiaculazione precoce? In pratica quando l’eiaculazione avviene dopo la minima stimolazione sessuale. Può avvenire anche prima della penetrazione, durante o poco dopo. In genere si parla di vera e propria condizione medica quando l’uomo non riesce a controllare la cosa e ciò lo porta a terminare il rapporto sessuale prima che effettivamente lo desideri.

Sapevate che fino a pochi decenni fa non veniva considerato un problema? Questo perché la velocità del rapporto sessuale non era molto importante soprattutto perché non era tenuto in considerazione il piacere della donna durante l’atto.

Oggi le statistiche ci raccontano di come circa il 20% degli italiani ne soffre. Un tempo medio soddisfacente è considerato quello che va dai 5 ai 6 minuti. Ovviamente il fatto della velocità con la quale avviene il coito è il fattore principale per determinare un problema di eiaculazione precoce, ma vanno tenuti di conto altri aspetti. Il primo è se la situazione influisce negativamente nella vita di coppia. Il secondo è se si tratta di un problema sporadico o ricorrente. Nel primo caso potrebbe non trattarsi di eiaculazione precoce vera e propria ma solo di un problema passeggero causato ad esempio da un periodo particolarmente stressante. La cosa importante è parlarne perché se l’uomo cade in depressione o perde la stima di se stesso, succede che il problema di eiaculazione precoce in un certo senso di “cronicizza”.

Cause dell’eiaculazione precoce

Proprio come accade nella disfunzione erettile, anche l’eiaculazione precoce può avere più cause. Anche perché non dobbiamo dimenticarci che il riflesso eiaculatorio viene controllato a livello periferico (dal midollo spinale lombosacrale) e a livello centrale (il sistema nervoso centrale SNC). Coinvolge poi anche vari neurotrasmettitori, come la seratonina, importantissima quando si parla di eiaculazione.

Le cause dell’eiaculazione precoce possono risiedere sia nei fattori fisici che in quelli psicologici, alcune volte entrambi sono presenti. Molto spesso poi è una situazione che si auto-alimenta. La frustrazione da parte dell’uomo che ne soffre e della sua compagna, rende questo problema ancor più intenso perché l’ansia da prestazione aumenta e così, la disfunzione erettile continua ad essere un problema di carattere sessuale sempre più radicato.

 

Le cause dell’eiaculazione precoce non finiscono qui. Può anche dipendere ad esempio dall’uso  di droghe o l’abuso di alcol. Il livello di eccitazione mentale influisce molto, così come l’ansia ma anche la sensibilità del glande. Da un punto di vista biologico l’eiaculazione viene accelerata dal dolore (come nel caso d’infiammazioni o della malattia di La Peyronie).

Primaria o secondaria?

Come accennavamo all’inizio dell’articolo, l’eiaculazione precoce può essere primaria oppure secondaria. Analizziamole un po’ più nel dettaglio.

  • Lifelong, eiaculazione precoce primaria: rappresenta il 65% dei casi ed è una condizione cronica. La causa di solito è da individuare nei ridotti livelli di serotonina la dove vi sono le vie nervose che controllano l’eiaculazione. Spesso comunque è dovuta dal fatto che la persona è alle prime esperienze ed è quindi inesperto. Anche l’ansia del momento incide notevolmente. In questa prima fase della vita sessuale non hanno ancora acquisito la padronanza del proprio corpo e delle sue reazioni.

 

  • Acquisita, eiaculazione precoce secondaria: sono i restanti casi. L’eiaculazione precoce diventa un problema solo a un certo punto della vita. Fino a quel momento non vi erano problemi. Spesso è la conseguenza di altre malattie come la disfunzione erettile, malattie della prostata o ipertiroidismo. Anche l’iaculazione precoce secondaria però può essere causata da pressioni sociali o psicologiche, così come può dipendere dall’ansia di prestazione all’interno del rapporto.

Come viene diagnosticata l’eiaculazione precoce?

La diagnosi iniziale prevede un esame obbiettivo dei genitali. Deve essere fatta un’anamnesi accurata per capire se possono esserci eventuali problemi. Il medico deve poi valutare se ci sono problemi infiammatori o di erezione, verificando anche se possa esservi la malattia di La Peyronie.

Il medico deve capire se è un problema primario o secondario sia facendo le analisi appena descritte, sia parlando con il paziente che sarà capace di spiegare la propria situazione. Deve poi capire se il problema è legato a una sola partner oppure no.

E’ da capire se l’eiaculazione precoce è un sintomo di altre malattie oppure è fine a se stessa, magari con dei risvolti dal punto di vista psicologico.

Terapie e cure

Una volta individuata la causa è possibile iniziare il giusto approccio terapeutico. Può intervenire attraverso:

  • Una terapia farmacologica: esistono alcuni antidepressivi che rallentano il riflesso eiaculatorio. La dose deve essere personalizzata perché se troppo alta può provocare un blocco dell’orgasmo. Il principio attivo più utilizzato è la dapoxetina, disponibile grazie alla ricetta medica. Va assunto tra 1/3 ore prima del rapporto sessuale. Il farmaco aumenta la durata di circa tre volte. I risultati sono buoni se il tempo medio del rapporto prima dell’eiaculazione è di 1/2 minuti. Qualora la durata di base è di pochi secondi, il farmaco non basta ed è necessario integrare la terapia con  il passo successivo.
  • Una terapia sessuologica comportamentale: grazie a questa terapia l’uomo impara ad ascoltare le proprie sensazioni erotiche, mantenendo un miglior controllo sul proprio riflesso eiaculatorio. L’esperto può anche indirizzare verso tecniche di yoga o di rilassamento affinché sia possibile modulare l’eccitazione grazie agli esercizi di respirazione. E’ di aiuto anche quando c’è bisogno di ridurre gli stati ansiosi oppure di migliorare la qualità del rapporto intimo con la partner.
  • Una psicoterapia individuale: questa forma di trattamento viene consigliata solo qualora vi siano cause molto importanti nel campo psicosessuale, come ad esempio i disturbi d’identità sessuale, passati tradimenti, violenze o abusi passati.
  • Una psicoterapia di coppia: la terapia di coppia di solito viene consigliata quando c’è da intervenire sui fattori relazionali. Anche in questo caso va valutata la sua efficacia caso per caso.

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